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In questa pagina sono raccolte le scansioni digitali di numerosi sismogrammi storici, registrati al Vesuvio nel periodo compreso fra il 1915 ed il 1944. Tali sismogrammi sono di grosso interesse scientifico, oltre che storico, essendo le uniche registrazioni sismiche disponibili del Vesuvio in fase eruttiva. In particolare, fino al 1944, il Vesuvio presentava la sismicità tipica dei vulcani a condotto aperto, caratterizzata da tremore vulcanico, ovvero la vibrazione continua del suolo causata dal movimento dei gas all'interno del condotto vulcanico, i segnali causati da piccole esplosioni che si verificavano a distanza di pochi minuti l'una dall'altra e ovviamente i terremoti (carta 057, Fig.2).

Inoltre alcuni dei sismogrammi presenti nel database sono stati registrati proprio nel corso dell'eruzione del 1944, fornendo interessanti informazioni scientifiche sull'ultima eruzione del Vesuvio (carte 021, 022 e carta 023, Fig.3).

Questi sismogrammi hanno consentito, ad esempio, lo studio delle fasi parossistiche dell’eruzione del Vesuvio del 1944, fornendo informazioni preziose sul comportamento del Vesuvio durante le fasi eruttive più violente (Pappalardo et al., 2014).

Per maggiori dettagli: "Riproduzione digitale di sismogrammi storici del Vesuvio: Prime registrazioni sismiche su un vulcano"(Rapporti tecnici INGV 2015, numero 294).

Ortosismografo Alfani

All'epoca erano in funzione diversi sismografi, come ad esempio l'ortosismografo Alfani, che consisteva in una sbarra d'acciaio a cui era collegata una massa oscillante di 200 kg. I sismogrammi venivano registrati su carte affumicate, posizionate su un tamburo rotante ed incisi da un pennino di alluminio mosso dalle oscillazioni della massa.

Esempio di registrazione dell'attività sismica al Vesuvio durante il 1943

Sui sismogrammi si distinguono piccole esplosioni che si susseguono a distanza di poche decine di secondi ed un piccolo terremoto.

Esempio di registrazione dell'attività sismica al Vesuvio durante la fase più violenta dell'eruzione del 1944

In particolare si distinguono le ampie oscillazioni del suolo registrate durante la III fase eruttiva (dalle 12:48 del 22 marzo alle 11:51 del giorno successivo). Durante questa fase eruttiva le ceneri vulcaniche del Vesuvio si spinsero fino in Albania (Cubellis et al., 2013)